
Voli europei cancellati dopo l’attacco israeliano all’Iran
venerdì 13 giugno 2025
La chiusura dello spazio aereo di diversi paesi provoca gravi disagi per i passeggeri europei. «Gli europei in viaggio verso il Medio Oriente, l’India e il Sud-est asiatico saranno particolarmente colpiti», afferma Tom van Bokhoven di Volo-In-Ritardo.it.
L’attacco di Israele coinvolge tutta la regione
Nelle prime ore di venerdì 13 giugno, Israele ha lanciato un attacco militare contro l’Iran. Le autorità israeliane riportano di aver intercettato oltre un centinaio di droni inviati dall’Iran e si aspettano ulteriori ritorsioni.
Di conseguenza, lo spazio aereo di diversi paesi della regione è stato chiuso — in particolare quelli di Israele e Iran, ma anche di Giordania, Iraq e Siria.
Dirottamenti e cancellazioni immediate dei voli
Le compagnie aeree hanno reagito rapidamente alla crescente minaccia regionale. Voli in corso sono stati dirottati, alcuni perfino tornati indietro verso gli aeroporti di partenza.
Alcuni dirottamenti sono stati più significativi di altri. Air India ha comunicato che diversi suoi voli provenienti da Stati Uniti e Canada sono stati deviati verso aeroporti europei, soprattutto Francoforte e Vienna. I passeggeri di questi voli stanno ora affrontando ritardi considerevoli e attendono ulteriori aggiornamenti dalla compagnia.
Al momento dell’attacco, diversi aerei commerciali sorvolavano l’Iran, tra cui velivoli operati da Lufthansa, Emirates e Air India. Non sono però stati segnalati incidenti.
Quali conseguenze per i voli futuri?
I viaggiatori europei saranno i più colpiti sui percorsi tra Europa, Medio Oriente, subcontinente indiano e Sud-est asiatico (in particolare Thailandia, Vietnam e Filippine). Ciò riguarda anche i voli con scali frequenti in Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Questi itinerari transitano generalmente attraverso la regione interessata — soprattutto il corridoio aereo iracheno, uno dei più trafficati al mondo, con oltre 700 sorvoli giornalieri.
«Per questi voli, i passeggeri devono aspettarsi ritardi frequenti, se non addirittura cancellazioni», spiega Tom van Bokhoven di Volo-in-Ritardo.it. «Questo è dovuto alla necessità di deviare il traffico aereo su rotte alternative, come un percorso più a sud passando per Egitto e Arabia Saudita, oppure una rotta più a nord attraverso Turchia, Azerbaigian e Turkmenistan.»
I voli diretti tra Europa e destinazioni come Cina, Corea del Sud o Giappone non dovrebbero essere influenzati, poiché evitano la zona di conflitto.
Per ora, tutti i voli diretti verso Israele, Iran, Giordania, Iraq e Siria sono sospesi. Le compagnie israeliane hanno persino spostato i propri aeromobili fuori dal paese, prevedendo possibili ritorsioni iraniane. Diversi voli in partenza da Israele sono stati dirottati su Cipro.
Quanto dureranno le perturbazioni?
La durata di questi disagi dipenderà in larga misura dall’evoluzione del conflitto tra Israele e Iran. Una situazione simile si era verificata nell’agosto 2024, quando l’aumento delle tensioni aveva portato Lufthansa a sospendere i voli verso la regione per diverse settimane. Questa volta, le perturbazioni potrebbero durare altrettanto a lungo, se non di più, a seconda di quanto si aggraverà la situazione.
È previsto un risarcimento per i passeggeri colpiti dai disagi?
Eventuali disagi — come cancellazioni, ritardi o dirottamenti — verificatisi oggi (13/06/2025) a causa del conflitto tra Israele e Iran difficilmente daranno diritto a un risarcimento. Trattandosi di un evento improvviso e imprevedibile, rientra infatti tra le cosiddette circostanze eccezionali, che escludono l’obbligo di compensazione da parte delle compagnie aeree.
Tuttavia, nei giorni successivi le compagnie aeree sono tenute a organizzarsi e adeguare orari di partenza e arrivo. Pertanto, secondo la normativa europea, i passeggeri di voli ritardati, cancellati o dirottati nei prossimi giorni potrebbero avere diritto a un risarcimento fino a 600 € a persona. Questo vale per tutti i voli operati da compagnie aeree dell’UE, così come per tutti i voli in partenza da un aeroporto dell’Unione Europea, indipendentemente dalla sede della compagnia.



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