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Le low cost come le modelle di Vogue

mercoledì 9 novembre 2016

Ecco come fanno queste compagnie a mantenere i prezzi bassi

Nel 2015 le statistiche hanno rilevato che in Italia il 51% dei passeggeri nazionali ha scelto di viaggiare low cost. Ryanair si è classificata e si classifica tutt'ora al primo posto tra le compagnie più utilizzate in Italia, con quasi 30 milioni di passeggeri trasportati. Alitalia è destinata a rimanere nell'ombra ed accontentarsi di un eterno secondo posto nella classifica, con quasi 23 mila passeggeri, seguita da EasyJet (sotto i quindici mila passeggeri).

Questi dati fanno riflettere, poiché nonostante noi passeggeri ci lamentiamo costantemente dei disagi e dei disservizi causati dalle low cost, quest’ultime sono sempre la nostra prima scelta. Sono entrate talmente a far parte delle nostre abitudini di viaggio, che a volte le loro offerte sono in grado di influenzare le destinazioni dei nostri viaggi e persino il periodo in cui decidiamo di partire.

Non bastano, dunque, lo stress per rispettare pesi e misure dei bagagli, il poco spazio a disposizione a bordo, il cibo di scarsa qualità ed i sedili scomodi a dissuaderci. Per non parlare poi di quel tragicomico teatrino delle vendite: profumi, accessori, cosmetici, gratta e vinci e chi più ne ha più ne metta. La verità é che il risparmio vale tutte le fatiche e a volte ci lamentiamo senza pensare che, se i prezzi sono così convenienti, da qualche parte queste low cost dovranno pur risparmiare e guadagnare!

Cerchiamo allora di capire in che modo avviene questo risparmio nella vita di una compagnia aerea a basso prezzo.

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L’importanza del peso-forma

Le low cost si presentano come delle modelle di una campagna Vogue: magre, attente a praticare una severa dieta e ciò che indossano non è mai casuale. Si può dire che per queste compagnie sempre sotto le luci dei riflettori, il peso forma è tutto. La parola d’ordine infatti è restare in linea e diminuire a tutti i costi il proprio peso. Come? Iniziando dai chili consentiti per i bagagli e procedendo con il cestinare riviste troppo voluminose, l’utilizzare  materiali sottili e leggeri per ricoprire gli interni dell’aereo ed il bandire cibi conservati o avvolti in materiali troppo pesanti.

Ecco dunque perché ci ritroviamo a duellare con sedili scomodi e dal “design”essenziale - ma super leggero- ed ecco spiegato perché  messo piede su un aereo low cost abbiamo più possibilità di trovare un personale di volo tutto al femminile. Ricordiamo ancora con stupore l’annuncio della low cost GoAir, che dichiarò già nel 2013 che avrebbe assunto solo hostess. Incredibile, ma vero, questa decisione ha fatto risparmiare alla compagnia indiana quasi 300 mila euro all'anno. Le donne infatti pesano in media 10-15 kg in meno rispetto agl’uomini e questa riduzione di peso influenza positivamente i costi del carburante.

Gli altri trucchi del risparmio

In aggiunta al rispetto del peso e l'occhio alla linea, le compagnie low cost seguono un attento piano basato sull' efficienza. Ogni elemento costitutivo della vita di una low cost, a partire dalla flotta usata fino al tempo di permanenza degli aerei al suolo, è stato scelto secondo norme di funzionalità, praticità e risparmio.

Il cuore pulsante di una compagnia aerea è ovviamente la sua flotta. Gli aerei delle low cost sono nuovi e più ‘giovani’ rispetto alle compagnie tradizionali. Questo permette di risparmiare sui costi del carburante e sui costi di manutenzione. Le flotte sono costituite per la maggior parte da un solo modello di aereo  (a differenza delle tradizionali che usano decine di modelli diversi) e i velivoli sono di ridotte dimensioni in quanto non devono coprire lunghe distanze.

I rapporti commerciali con i produttori di aerei come Airbus e Boeing, giocano un ruolo cruciale. Le low cost infatti riescono ad ottenere sconti ed agevolazioni grazie al numero elevato dei velivoli richiesti per uno stesso modello. Il risparmio e l’efficienza sono in tal modo assicurati.

Anche il tempo che un aereo passa in sosta all'aeroporto viene messo in conto e pesa sui costi annui, per via delle tasse aeroportuali.  Così le low cost si sono ingegnate nell'affitto di spazi nelle ore notturne, più economiche perché il traffico aereo é ridotto e i rischi dei ritardi sono minori. In media un aereo di una low cost compie tra gli 8 e i 9 voli al giorno per ridurre al minimo i tempi di attesa all'aeroporto e le conseguenti tasse.

Non é un caso o una mera formalità il fatto che i passeggeri vengano incentivati a portare solo un bagaglio a mano, questo infatti contribuisce a ridurre i tempi a terra di un aereo, in quanto ci sono meno bagagli da caricare in stiva. Inoltre, se una volta a bordo troviamo l’aereo non proprio pulito, perché la pulizia é stata fatta in modo superficiale o in “modo inesistente”, lo dobbiamo proprio alla mancanza di tempo a disposizione tra un volo e l’altro.

I "perché" che ci siamo sempre chiesti 

Un’altra domanda che spesso ci si pone quando si sale su un volo low cost è: perché i sedili non sono reclinabili?

Bene, il mistero che si cela dietro questa scelta delle compagnie è molto semplice e di facile intuizione; i sedili reclinabili hanno più possibilità di rompersi e non usufruendone, si risparmia sui costi di manutenzione.

Altro dubbio amletico riguarda il personale di volo, che come spesso possiamo notare, non è propriamente affabile e gentile come il personale delle compagnie tradizionali. Questo dipende dalla preferenza data dalle low cost per giovani senza molta esperienza, a cui viene fatto fare solo un corso base per la sicurezza, che è obbligatorio, ma che non hanno ricevuto altro tipo formazione, in particolar modo per quanto riguarda il rapporto con il cliente.

Non é tutto oro quel che luccica

Abbiamo dunque  visto come le compagnie low cost riescano a risparmiare e guadagnare mantenendo prezzi bassi, grazie a piccoli ed ingegnosi trucchi ed attenti piani di programmazione. Ma la vita di queste compagnie non così facile come sembra. Si, è vero che negl’ultimi anni di crisi economica si sono fatte strada nel mercato europeo e mondiale spiazzando la concorrenza, ma non é tutto oro quel che luccica.

 Se sbirciamo per qualche attimo nei retroscena della vita giornaliera delle low cost, ecco che, come accade alle modelle dietro i riflettori, ci ritroviamo davanti ad una realtà a volte triste. Un lato della medaglia fatto troppo spesso di orari di lavoro insostenibili, contratti a tempo determinato, personale  sottopagato, scioperi e proteste sindacali.